Il giudice archivia: nessuna violenza sulla moglie. Prosciolto il consigliere comunale

EBOLI – Si conclude con un’archiviazione il caso che nelle scorse settimane ha coinvolto un consigliere comunale ebolitano, accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie. Una vicenda nata da una lite familiare per la gestione del figlio piccolo e sfociata in un’indagine penale che si è rivelata infondata: nessuna lesione, nessuna minaccia, nessuna ritorsione. Così ha stabilito il giudice Giovanna Pacifico, accogliendo la richiesta di archiviazione del pubblico ministero.

L’uomo, difeso dall’avvocato Costantino Cardiello, ha parlato di «maldestra persecuzione» che gli ha causato «danni enormi, spese legali, sofferenze e un discreto pubblico gratuito». Il caso aveva fatto scalpore per il doppio intervento dei militari nell’abitazione, dove era presente anche una pistola regolarmente detenuta e mai usata in modo improprio. A distanza di mesi, l’ipotesi di “codice rosso” è decaduta e il procedimento è stato chiuso.

Ogni denuncia di violenza va accolta con la massima attenzione. Ma è altrettanto fondamentale evitare strumentalizzazioni o accuse superficiali. Quando si parla di violenza domestica, si entra in un territorio estremamente delicato, dove il diritto alla protezione delle vittime deve convivere con il diritto alla difesa e alla verità.

Secondo gli ultimi dati ISTAT, nel 2023 in Italia sono stati registrati 117 omicidi di donne, di cui 96 considerati femminicidi, spesso compiuti da partner o ex. Il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito almeno una forma di violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Il numero delle chiamate al 1522 – il servizio pubblico antiviolenza – è in aumento, segno di una crescente consapevolezza e accesso ai servizi.

Ma esiste anche una realtà poco raccontata: quella della violenza sugli uomini. Nel 2023, il 30% delle denunce per maltrattamenti e stalking è stato presentato da uomini. Inoltre, ci sono stati 217 omicidi di uomini, anche se in gran parte fuori dall’ambito familiare. Le molestie nei confronti degli uomini sono in crescita, con il 2,7% che dichiara di averle subite nel 2022-2023.

Secondo il Consiglio Superiore della Magistratura, le false denunce rappresentano una quota contenuta – tra il 3 e il 4% – ma i loro effetti possono essere devastanti per chi le subisce ingiustamente. Il vero rischio è quello di una narrazione troppo semplificata, che riduce tutto a vittime e carnefici senza considerare la complessità dei rapporti umani e la necessità di un’indagine accurata e imparziale.

La vicenda ebolitana, al di là del proscioglimento, richiama l’importanza di un equilibrio tra tutela e giustizia. Serve una cultura della denuncia, ma anche della responsabilità: denunciare è un diritto fondamentale, ma lo è anche il rispetto delle garanzie per tutti. Solo così si potrà costruire una società più giusta, capace di proteggere le vittime vere senza creare nuove vittime dell’ingiustizia.

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