Eboli, mala tempora currunt sed peiora parantur

Di Cosimo Parisi

Gli ultimi quindi mesi sono stati davvero difficili per la nostra città. Una via crucis in processione: l’alta velocità, la bretella, Terna e il collasso dei reparti del Maria SS. Addolorata di Eboli.

L’alta velocità

Con l’alta velocità, non solo saranno inevitabili espropri per ben sessantasei abitazioni ubicate nell’area interessata, si assisterà anche ad un impatto ambientale notevole per costruire una rete ferroviaria pressoché inutile per la città di Eboli. Sulla testa di sessantasei famiglie pende la spada dell’esproprio ma nessuno, né Comune né Reti Ferroviarie Italiane ha ancora comunicato nulla ai residenti.


Si potevano impegnare le risorse in modo diverso. Ad esempio, migliorando l’attuale rete che tocca ben più comuni di quelle che interesseranno l’alta velocità. Forse sarebbe stato sufficiente prendere coscienza e conoscenza delle esigenze dei pendolari, lavoratori e studenti, che, quotidianamente, viaggiano ammassati sui mezzi di trasporto, su ferro e su gomma. Grave è la violenza a cui verrà sottoposta la nostra terra la seconda: il gioco degli alfieri rischia di far crollare un equilibrio che, seppur precario, ancora c’è. Il rischio è quello di un crollo socio-economico.

Il Palasele

Altra tegola per Eboli e per gli amministratori riguarda il nostro caro Palasele che, da luogo di eventi, potrà trasformarsi presto nel museo di ciò che fu.
E’ stata confermata, infatti, la realizzazione del PalaSalerno, assegnato alla ditta Rti Infratech Passarelli, che dovrà completare l’opera entro il 2025. Si tratta di un’opera che conterà circa 5400 posti. La sua realizzazione è finanziata dalla Regione Campania per un totale di 35 milioni di euro ed è inserita nel Programma Triennale Opere Pubbliche 2022-2024 del Comune di Salerno, adottato con deliberazione di giunta comunale dello scorso 27 maggio.


Nel frattempo la vicenda Terna prosegue in sordina e l’ospedale continua a sgretolarsi.
Stiamo pagando scelte politiche poco lungimiranti e il conto verrà presentato a tutti, anche ai politici navigati, quelli che sanno aizzare le folle, pure quelle fatte da giovani che provavano a votare poco più di una settimana fa. No, non è una stampella d’appoggio per l’amministrazione: l’organizzazione delle operazioni di voto è stata pessima. E’ un dato che non va con l’altro.


Quanto ancora dovrà subire la nostra Eboli, città di storia e cultura? Quale futuro avremo, se non si riesce più nemmeno a pensare di alzare il deretano dalla poltrona per protestare contro un sistema che ci sta portando via il diritto alla salute?


Se nell’incipit dell’articolo v’è già un consistente velo di amarezza, l’epilogo non ha di certo il sapore del miele. La giunta Regionale con al vertice Vincenzo De Luca sarà nei pensieri di tutti i cittadini dei comuni costieri e anche dei turisti low cost. Il nuovo mostro si chiama PUAD, acronimo di Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo. Ebbene, il 70% delle spiagge sarà gestito dai privati e solo il 30% sarà liberamente usufruibile dal pubblico. In sintesi, il mare non sarà di tutti. Ad Eboli, poi, troveremo ancora arenili sbarrati? E che notizie ci sono sui parcheggi? E’ marzo inoltrato ma ancora non vi sono notizie in merito a queste questioni. Dopo un inverno da cardiopalma l’estate si preannuncia da incubo.


Chissà se, toccato il fondo dovremo metterci anche a scavare.

Foto di Teresa Sparano

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