Valva, Villa D’Ayala: il posto più bello da cui spiccare il volo

Di Laura Naimoli

Nella lunga serata di ieri, gli alunni della classe terza sezione C del Liceo Scientifico Statale A. Gallotta hanno illuminato Valva, un piccolo borgo che si trova in provincia di Salerno, tra l’Alto e il Medio Sele.

E’ qui che ieri sera si è tenuto, infatti, l’evento conclusivo del progetto Pcto, Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, “Turissando”, coordinato dalla professoressa Annamaria Caprio con il patrocinio del Comune di Valva e con la collaborazione del signor Antonio Cuozzo, decano delle visite in villa, e dell’esperto di comunicazione Pino Cuozzo. Menzioni speciali meritano il sindaco di Valva, Giuseppe Vuocolo, la dirigente del Liceo Gallotta, la professoressa Anna Gina Mupo, e la professoressa Loredana Saliceto che ha guidato i ragazzi nella realizzazione dell’emotional map.

Ad accogliere i turisti, la vista mozzafiato che s’impone sulla piazza del paese e che prepara gli occhi e il cuore ad accogliere tutta la bellezza custodita dall’antica Villa D’Ayala. Sono gli studenti ad aver condotto per mano i turisti in un racconto emozionale sapientemente intessuto mescolando sensazioni uditive, olfattive e visive capaci di rapire i visitatori che, senza batter ciglio, si sono lasciati condurre fin dentro il cuore della storia.

Tradizione e innovazione sono state declinate in tutte le forme della storia, dell’arte, della letteratura, della botanica, dell’amore e del bello. Il giardino, il settimo più grande d’Italia ospita una varietà botanica di grande pregio con specie ricercate, anche lontane dalla tradizionale flora italica. All’interno del parco, riconducibile al XVIII secolo, e che si estende per quasi 18 ettari, si trovano due giardini all’italiana, un anfiteatro e un teatrino di verzura. L’armonia delle bellezze artistiche e naturalistiche del parco rende la Villa una “piccola reggia di Versailles”, un locus amoenus dove perdersi, per poi ritrovarsi.

Non è solo il luogo ad aver emozionato chi oggi può dire di esserci stato. Il valore aggiunto, quel pezzo di puzzle, il più prezioso, è stato posto con dovizia dai diciassette alunni della classe 3C. Impeccabili, tutti. Appassionati, padroni delle loro parole e dei loro gesti nella conduzione di una visita guidata appassionata e appassionante, frutto di mesi di ricerca storica, ma anche di condivisione e di tenacia. L’Istituzione scolastica può fregiarsi a pieno titolo del merito di aver scoperto, riconosciuto e valorizzato talenti: ambasciatori di quella bellezza custodita nelle nostre radici più profonde, pronta a trasformarsi in ali per attraversare il presente e volgersi verso il futuro.

La scuola ha compiuto fino in fondo il suo compito: ieri sera, ha restituito alla società cittadini consapevoli della propria storia, pronti a raccontarla e a tramandarla. Il successo è dato da ogni seme che, coltivato, fiorisce. Al netto dell’importanza di tutte le nozioni acquisibili, resta il fatto che la vittoria vera risiede nella capacità di insegnare ai giovani studenti a vincere la battaglia più grande, quella contro se stessi ed i propri limiti. Buon volo, ragazzi.

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