Napoli, nuove indagini sul dinosauro Ciro di Pietraroia

UN TEAM DI ESPERTI INTERNAZIONALI A NAPOLI, CON IL SUPPORTO DELLA REGIONE

Da ieri, presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dell’Osservatorio Vesuviano di Napoli, è in corso l’ultimo step di un lungo processo per scopi divulgativi e educativi, supportato dalla Regione Campania, di valorizzazione fisica e virtuale del fossile Scipionyx samniticus, noto a livello popolare col soprannome di “Ciro”.

Il fossile di Scipionyx è stato il primo dinosauro scoperto in Italia ed è considerato il reperto fossile più importante rinvenuto nel nostro Paese. Trovato nel 1980 a Pietraroia (BN) da un privato cittadino, rimane il dinosauro meglio conservato al mondo, poiché preserva tessuti molli come muscoli e organi interni, incluso l’intestino. “Questo fossile rappresenta un’opportunità unica per comprendere l’anatomia di tessuti molli e organi interni nei dinosauri – spiega il Dr. Matteo Fabbri, ricercatore al Field Museum of Natural History di Chicago -. Conoscere la morfologia scheletrica e dei tessuti molli ancora nascosti nella roccia calcarea sarebbe molto importante per comprendere come gli organi interni si siano evoluti durante la transizione evolutiva dai rettili più antichi agli uccelli moderni, e come questi cambiamenti si possano correlare con l’origine del volo”.

Il progetto propone un programma di studio dei tessuti scheletrici e molli di Scipionyx, attraverso la digitalizzazione in tre dimensioni del fossile tramite scansioni tomografiche computerizzate, una vera e propria “dissezione virtuale del dinosauro” per comprendere appieno la sua anatomia.

Istituti promotori del progetto sono il Field Museum of Natural History di Chicago e il Museo di Storia Naturale di Milano; Istituti collaboratori del progetto sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) presso l’Osservatorio Vesuviano di Napoli e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università Degli Studi del Sannio di Benevento, con il supporto della Regione Campania che ha già dedicato a “Ciro” un’attività nell’ambito dell’ Ecosistema digitale per la cultura”, finanziato con i fondi a valere sulle risorse del POR FESR 2014-2020. Presso la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento è stata infatti realizzata un’ipotesi ricostruttiva in 3D del dinosauro “Ciro – Scipionyx samniticus” che ne ricostruisce la rappresentazione interna, la rappresentazione esterna, con un modello del dinosauro animato in movimento e in corsa.

Tutti i risultati volumetrici, di grande impatto scientifico e mediatico, che saranno ottenuti con questo progetto saranno posti sotto embargo fino alla pubblicazione dei risultati da parte dei soggetti coinvolti.

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