Week End ebolitano. Non erano 50mila e meno male

Fine settimana all’insegna degli eventi per la città di Eboli. Tra il traffico e la folla ha trovato comunque modo di farsi strada polemiche e malcontenti. Grande successo, avallato da centinaia di recensioni positive, per lo spettacolo teatrale Notre Dame De Paris, al Palasele, che è stato addirittura proposto con un doppio turno, sia nella serata di sabato che in quella domenica.  Contemporaneamente, in Piazza della Repubblica, si è svolto il discusso evento dedicato agli amanti dello street food con quel quanto basta di internazionalità che serve a sentirsi cittadini del Mondo. Primo giorno, venerdì, la pioggia ha guastato la festa.

Nel secondo ci ha pensato il vento che ha creato non pochi problemi anche ai track. La tregua di domenica ha ripristinato gli equilibri. Le famiglie e i ragazzi sono tornati a popolare la piazza. Non erano in cinquantamila. E meno male. L’amministrazione comunale è soddisfatta. L’associazione di categoria, Confesercenti, co-organizzatore dell’evento, fa sfoggio di numeri e dati, con roboante prosopopea. Per quanto riguarda Notre Dame De Paris, nulla quaestio, soprattutto nella qualità della narrazione teatrale proposta. «Meraviglioso». «Curato nei minimi dettagli». «Ci siamo immersi nella storia tanto che sembrava di essere protagonisti, pur seduti sulle gradinate». Questi sono solo alcuni dei commenti, a corredo delle foto di rito scattate e postate senza sosta sui social. Domenica sera, tra l’altro, la presenza del Prefetto Francesco Russo ha onorato il pubblico pagante, conferendo istituzionalità all’evento.

Peccato che nel parcheggio e nelle arterie veicolari del traffico automobilistico si siano creati ingorghi e file lunghissime che hanno impedito il facile accesso verso l’autostrada per il ritorno e verso il Palasele per quanti avevano acquistato il biglietto in seconda serata. Per qualcuno, la causa è stata la completa assenza di un piano traffico. Una pattuglia dei vigili urbani era proprio all’uscita dell’autostrada ma questo non ha impedito che rimanessero bloccate perfino due ambulanze. Per fortuna, nulla di grave è accaduto, ma forse, se la proiezione è quella di una città aperta, che considera la possibilità di un interscambio tra chi viene e chi va oltre il ponte di San Giovanni, varrebbe la pena di gestire in maniera appropriata la sicurezza e il traffico per non rovinare la festa nei giorni di festa. Ma si sa, dagli errori s’apprende.

Per quel che concerne l’International street food, presenze a tre cifre si sono contate solo nella giornata di domenica. Almeno, stando alle condizioni metereologiche e a quanto è stato riportato sui social. Proprio nella piazza virtuale, più che foto di tacos, panini e zeppole fritte, hanno prevalso lamentele sia sulla qualità che sul gusto dei prodotti. Si sa, de gustibus non disputandum est ma sui prezzi qualche ragionamento gli ebolitani se lo sono fatti. Una pizza margherita 7euro è sembrato un sacrilegio. Con prodotti di ottima qualità, impasti super leggeri la si può mangiare da Mastantò, sul Viale Amendola a soli 5euro.

Se della Principessa di Eboli sappiamo quel che basta, del Principe di Pangurmè, di Antonello Martuscelli, con le cipolle caramellate, sappiamo tutto: costa 6,90 euro e non ha rivali. Perché spendere quattro euro in più e perdersi le cipolle dello chef? Tutto sommato di questo evento Eboli ne aveva bisogno: non solo per calibrare le sue forze e capire i punti deboli da rinforzare, ma anche per sapere che oltre quel ponte che segna il confine immaginario dell’inizio e della fine di una e di mille civiltà non v’è null’altro in più che la città non abbia già. Ai più, la lungimiranza nel metodo da adottare per farlo sapere al resto del mondo.

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