Non è un politico di primo pelo. Pur facendo parte dell’amministrazione Cariello, Cosimo Pio Di Benedetto si è sempre tenuto sulla destra.
Conosce bene la macchina amministrativa e gli scranni dell’opposizione hanno fatto emergere un lato del tutto insolito di sé. Quando deciderà di appendere la politica al chiodo potrebbe essere facilmente ingaggiato in una importante compagnia teatrale. Rispetta le pause nell’orazione. Sul viso ora dipinge indignazione, ora meraviglia, ora incredulità
Una vera spina nel fianco. Conosce le stanze palmo a palmo. Sa bene quello che è nascosto in fondo ai cassetti. Difficilmente fa un passo indietro. Opposizione severa, ma giusta per il ruolo che i cittadini gli hanno affidato.
Il consigliere con il camice bianco è abituato ad estrarre ogni sorta di suppellettili e monili dalle vie respiratorie dei pazienti che arrivano nel suo reparto, quello di Pneumologia nell’ospedale di Eboli.
In politica l’impresa sembra ben più ardua… in questo frangente sembra proprio non riuscire a cavare un ragno da un buco. Tiene sulle spine i suoi elettori che non sanno se e quando passerà in maggioranza, ma il medico, già candidato a sindaco con Eboli Responsabile, promette di stupire con effetti speciali nel 2023. Almeno così dice il suo oroscopo.
Sempre propositivo, tiene alcuni punti programmatici, primo su tutti la condizione del nosocomio cittadino. L’accordo con la maggioranza potrebbe arrivare su questo. Durante l’ultimo consiglio chiese ad un collega dell’opposizione se uscire dall’aula al momento del voto potesse regalare l’eternità nella storia della politica ebolitana. No, certamente no. Questa è la risposta. Sarà l’astensionismo a fare la storia?
Chi ricorda le le gesta e le imprese di mille battaglie condotte dal prode Cardiello contro Cariello e la sua ciurma, rimane spiazzato a vederlo timida verginella al ballo delle debuttanti.
Moderato, pacato, diplomatico. Insomma, a tratti dormiente. Sarà la senilità o forse la paternità resta il fatto che ancora, dopo un anno e qualche mese, ancora non abbia scritto all’Anac o alla Procura della Repubblica.
E’ possibile che stia praticando yoga e meditazione, ottime discipline per ritrovare l’equilibrio interiore disintossicandosi dalle coliti di sei anni di fila, ma poco pertinenti al ruolo affidatogli dai cittadini.
L’opportunità di sedere sugli scranni del consiglio di Palazzo gli è stata gentilmente offerta da Antonio Cuomo, già candidato sindaco.
In realtà è più facile vederlo sul Viale Amendola che in consiglio. Di lui, dall’inizio della consiliatura, si sa solo che ha partecipato, invitato dal sindaco Mario Conte, ad un incontro sulla sicurezza con il Prefetto Francesco Russo.
Nei peggiori bar di Caracas, si racconta di una trattativa per il suo passaggio in maggioranza. I tempi sono lunghi. Nell’attesa, tenta di uccidere le mosche di Grataglie e, visti i risultati degli ultimi giorni, con scarso successo.
Pur essendo molto giovane, Squillante ha l’aria del politico che sa già il fatto suo. All’interno del gruppo consiliare del partito democratico è la personalità che più spicca, soprattutto per la capacità di attirare consenso tra i giovani.
La sua pazienza è messa a dura prova dalla lentezza della macchina amministrativa e da quella del Sindaco Conte. Le elezioni del forum dei giovani ricordano il viaggio di Ulisse verso Itaca.
Partecipa al consiglio e alla vita politica cittadina. Chissà se troverà il modo di alzare la voce.
Aveva cominciato bene. Aveva pure fatto ben sperare che ci fosse la possibilità di mantenere alto il termometro della democrazia, attraverso un giusto equilibrio tra le parti: maggioranza e opposizione.
Poi niente più. La fiammella ad un certo punto si è spenta. Probabilmente c’è maretta in casa Pd. Il gruppo appare poco compatto e alquanto svogliato, nonostante i comunicati a iosa firmati dal gruppo consiliare.
Giarletta in questo frangente, infatti, sembra proprio esprimere questo malessere di cui si parla davanti ad un buon bicchiere di Rum.
Dalla prima donna nella storia della politica ebolitana a ricoprire la carica di Presidentessa del consiglio ci sia aspettava molto, ma molto di più.
Il consenso che riceve dai cittadini è enorme. Addirittura da sindaco eppure, all’interno dei lavori dell’assise non riesce ad incidere. Non procura fastidio, se non quello postumo attraverso comunicati ben redatti. Non genera alcun confronto anzi, a volte sembra proprio evitarlo sapientemente.
Oltre ad essere membro del consiglio comunale è anche consigliere provinciale. E’ possibile che lì vada meglio.
Giovane e alla sua prima esperienza Norma si sta dando parecchio da fare su temi sociali.
Mancano costanza e audacia. La sua posizione all’interno della coalizione con Cardiello capogruppo non è chiara. Se all’inizio s’era paventata l’ eventualità di un suo passaggio in maggioranza, la vittoria di Giorgia Moloni , consacrata dalla maggioranza degli italiani Presidente del Consiglio ha dato nuovo vigore al giovane di centrodestra.
Moderato, diplomatico, ma poco incisivo. Si può fare di più
Manca. L’augurio è di rivederlo presto di nuovo in aula.