Il Don Annibale Patrimonio Culturale Immateriale della Regione Campania

La maschera etnoantropologica di Eboli, il Don Annibale, è ufficialmente entrata a far parte del Patrimonio Culturale Immateriale della Regione Campania. Lo annuncia l’Associazione Don Annibale, dopo aver ricevuto il decreto della Direzione Generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania. La richiesta per entrate nel registro de Beni Culturali Immateriali, era stata presentata nel gennaio scorso e, dopo lunghi mesi di attesa, finalmente è giunta uon fine.

«Sono molto emozionato. E’ un punto di partenza importante per l’intera comunità ebolitana e motivo di orgoglio per me – spiega Cosimo Parisi, presidente dell’Associazione Don Annibale-. Sono legato a questa maschera fin da quando ero bambino. Mio padre, venuto a mancare nel 2016, Don Annibale prima di me, mi ha tramandato l’amore questa antica tradizione che va avanti dal 1700.

E’ doveroso ringraziare i musicisti che ci seguono e che collaborano costantemente con noi. La farsa, oltre alla maschera di Don Annibale, si compone di molte altre figure. Per questo ringrazio tutti gli attori: Cosimo Rinaldi, Eugenio Verdini, Rocco Aliberti, Gaetano di Lorenzo, Cosimo Aliberti, Antonio Aliberti e Vincenzo Laurenzano.

È una notizia che va condivisa con l’intera comunità perché alimenta il senso di appartenenza alla nostra terra e alle nostre tradizioni. Don Annibale, ora che ha scritto il suo nome nell’inventario Culturale Campano (IPIC), è pronto a portare il nome della città di Eboli ancora più in alto».

In chiosa, come dice una strofa della farsa, «Signori che state attuorno, a c’hesta cerimonia c’avita intervení».

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Dramma della solitudine in via Raffaele Pumpo, ad Eboli. Trovato privo di vita un uomo anziano, classe 1939. Dalle condizioni in cui il corpo è stato trovato sembra che l’uomo sia deceduto da quasi un mese.
Alcuni vicini hanno chiamato la polizia municipale per verificare il cattivo odore proveniente dall’appartamento dell’uomo.
Gli agenti hanno fatto sopraggiungere sul posto anche una squadra dei vigili del fuoco per entrare dal balcone della palazzina. La salma è stata immediatamente rilasciata perché in avanzato stato di decomposizione. I vicini hanno riferito alla municipale che non vedevano l’uomo da oltre un mese.
L’uomo è stato un dipendente della Fiat per oltre 40 anni a Torino. Poi, una volta in pensione, si è trasferito ad Eboli doveva aveva un solo familiare. Era un grande appassionato di musica, infatti, comprava molti strumenti musicali tanto che era diventato molto apprezzato nell’ambito musicale locale.