Cisl Fp, Sparano: «il pronto soccorso funziona o no?»

La questione che riguarda il pronto soccorso del polo ospedaliero cittadino continua ad essere confusa e instabile. Questo è quello che emerge dalla nota che porta la firma dei tre sindacalisti della Cisl Fp: Emiddio Sparano, Antonio Ristallo e Ciro Contrasto. La confusione nasce la sera dello scorso 11 novembre, quando, subito dopo essersi verificato il terribile incidente stradale in viale Tavoliello, le due vittime, due coniugi, sono stati trasportati all’ospedale di Eboli. I sindacalisti raccontano.

Il racconto dei sindacalisti

«Apprendiamo che è stata anche attivata la sala operatoria di urgenza in sinergia con chirurgia ed urologia per un tempestivo intervento salvavita ad uno dei due gravi feriti. Vorremmo sapere, quindi, dalle istituzioni sanitarie e dal primo cittadino di Eboli, se c’è stata la piena ripresa delle attività chirurgiche, anche in urgenza. Questo sindacato, infatti, non ha ricevuto nessuna comunicazione in merito. Le nostre informazioni sono ferme a prima della estate, quando un provvedimento annunciava la sospensione delle attività di urgenza presso il presidio di Eboli.

Ciò portò questo sindacato a chiedere, a tutela della popolazione, la chiusura del pronto soccorso. Non ci risulta che siano state reclutate nuove unità mediche di chirurgia e non ci risulta alcun provvedimento di ripresa delle attività. Anzi, non viene neanche deliberato l’incarico di Direttore pro tempore della struttura complessa di chirurgia al dottore Sparavigni che continua, con grande senso di responsabilità e professionalità, a dedicarsi senza risparmio alle attività chirurgiche».

Le richieste

«Chiediamo al Direttore Sanitario del Dea Eboli Battipaglia Roccadaspide di conoscere la situazione attuale e se nel frattempo sono intervenute nuove disposizioni in merito. Non vorremmo che, come sempre, l’arte di arrangiarsi prevalga sulla organizzazione sanitaria. Se vi è stata una effettiva ripresa delle attività dell’urgenza (e a noi non risulta) ci attendiamo un comunicato che faccia chiarezza e che nel contempo garantisca ad ogni cittadino del nostro territorio il diritto di essere soccorso e curato, a prescindere della giornata o dalla fascia oraria. Purtroppo chi gestisce un sistema sanitario, dovrebbe sapere che non si possono programmare le urgenze.

Al primo cittadino, quale responsabile sanitario, chiediamo un impegno forte per la ripresa delle attività di urgenza, con la richiesta di nuovo personale, e nell’immediato che attivi tutti i canali istituzionali per garantire alla popolazione informazioni corrette sullo stato del nostro ospedale. In effetti oltre alla chirurgia di urgenza quasi tutti i servizi e reparti sono in sofferenza per la carenza di personale: pronto soccorso, ortopedia, neurologia, malattie infettive, radiologia etc. ormai stanno alla frutta.

Non si riescono a coprire più i turni. I primari spasmodicamente a telefono a cercare in tutta la provincia colleghi che garantiscano un turno. Non sappiamo fino a quando il sistema di improvvisazione potrà reggere. Solo atti coraggiosi con reclutamenti straordinari di personale potranno scongiurare il peggio».

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