Fantapagella, Maggioranza: i voti di Cosimo Parisi

Cosimo Brenga, 6

Per vederlo sedere sullo scranno più alto del Consiglio Comunale ci sono volute ben quattro votazioni. Brenga s’è dovuto far strada da sé con l’aiuto di pochi altri e il sindaco Mario Conte per poter conquistare la nomina di Presidente del Consiglio.

Prima di lui, Filomena Rosamilia, per una manciata di consigli o poco più e Fausto Vecchio voce autorevole e ferma. La partenza di Brenga non è stata in discesa ma tutto sommato riesce a trovare il modo di mantenere le redini della discussione politica in aula Isaia Bonavoglia.

Pacato e docile, ha un approccio diplomatico. Riesce a non perdere la pazienza nemmeno sotto gli attacchi più duri, politici s’intende, del Consigliere di opposizione Cosimo Pio Di Benedetto che, a dirla tutta, sembra essere l’unica spina nel fianco.


Walter Gaeta, 4

All’indomani della sua elezione, alla domanda di un giornalista che gli chiese se fosse contento del risultato ottenuto rispose serafico: «Fino ad oggi non sapevo né dove fosse né come fosse l’aula consiliare».

In effetti, ora il consigliere Gaeta sembra aver imparato la strada per arrivarci. Con pazienza attende che qualcuno gli faccia vedere dove si accende il microfono per intervenire almeno in consiglio comunale.

E’ alla sua prima esperienza politica ma la fiducia dei cittadini è stata tanta e tale da essere uno dei più votati dalla sua coalizione.


Camilla Di Candia, 2

Si è candidata al consiglio comunale già due volte e sempre con uno strepitoso successo di consensi.

L’ultima volta, questa che l’ha vista correre accanto al primo cittadino Mario Conte, sarebbe stata la volta buona per introdurre nel panorama politico ebolitano un volto nuovo, giovane, femminile che sapesse raccontare la storia in un modo diverso e, invece …

La giovane consigliera si fa desiderare.

A parte qualche rarissima apparizione si sa molto poco di lei. Regala a iosa silenzi e assenze mandando al creatore le speranze dei suoi elettori.




Pasquale Ruocco, 6

Disponibile al dialogo e al confronto, Pasquale Ruocco è diventato protagonista dell’ultimo consiglio comunale. Con un duro intervento, ha chiesto al sindaco Conte un cambio di passo.

Il consigliere si è impegnato per il ripristino della rete di videosorveglianza ed è diventato portavoce naturale della Eboli giovane che non si arrende ai divieti degli agée facendosi promotore di una movida responsabile.

I suoi interventi in consiglio sono puntuali e pertinenti. Sicuramente ben scritti. La paginetta bisogna leggerla dieci volte, come alle elementari!


Lucilla Polito, 5.5

Si può fare di più. Le aspettative su Lucilla Polito sono sicuramente altissime, ma la consigliera è rimasta schiacciata da una maggioranza che non decolla.

Dopo la lunga lettera di dimissioni dall’amministrazione Cariello si aveva la speranza che una donna forte come lei potesse fare davvero la differenza all’interno della nuova squadra di governo.

La delega alla cultura, meritata, poteva essere un volano per lei e per quella parte di città che non si arrende al nichilismo. Invece, suo e nostro malgrado, il nulla è così tanto che trascina tutti con sé.


Adolfo Lavorgna, 5.5


Il Che Guevara dell’amministrazione Conte, dopo aver rotto in maniera dura col suo partito natio, il PD, cerca di esprimersi nel nuovo contesto con piglio rivoluzionario.

Critico e costruttivo, anche nei confronti dei suoi alleati, non le manda a dire mostrando coerenza tra il suo dire e il suo fare.

Anche Lavorgna risulta schiacciato da una maggioranza che fatica a decollare. La sua difficoltà sta nel riuscire a trovare un metodo comunicativo con la nuova generazione di politici, giovane non solo per età ma anche per esperienza politica.

Promette battaglie fino all’ultimo sangue anche con i suoi alleati, ma la sensazione è che in fondo si sia sempre un po’ costretti ad abbandonare i panni del rivoluzionario nel nome del bene comune. Ma comune a chi?


Cesare Moscariello, 4

Il gigante dagli occhi buoni preferisce le riunioni politiche nella sua auto a quelle tra gli scranni dell’aula consiliare Isaia Bonavoglia.

In aula riesce ad essere assente anche quando è presente. Non è da tutti ma lui ce la fa.

L’aria sorniona non deve ingannare: sa molto di più di quello che dice…


Antonio Alfano, 5

Si divide tra il consiglio comunale e quello provinciale. Da qualche mese ha cominciato a prendere confidenza con il microfono nell’aula Isaia Bonavoglia, di Via Ripa.

Estremamente fedele al sindaco Mario Conte, Alfano difende sempre la maggioranza di cui fa parte anche quando difenderla significa dover fare uno sforzo di fantasia talmente grande che puoi vedere sbucare il Bianconiglio da dietro ad un cespuglio, da un momento all’altro.

Il problema è che spesso rimane incastrato nella rete fantastica: mentre lui difende una linea programmatica scelta dall’amministrazione non si accorge che i suoi colleghi l’hanno cambiata. Occhio!


Sara Costantino
Marianna Villecco

Insieme, in totale fanno 6. Sempre presenti in consiglio, ma non riescono ad incidere nella discussione politica. La loro voce è pressoché sconosciuta benché siano impegnate nelle commissioni consiliari. Le donne faticano ad emergere. Oltre a garantire voti alla maggioranza di loro si conosce ben poco. Insomma, sono due membri del consiglio comunale, qualcuno glielo faccia sapere.


Cosimo Naponiello, 3

I giocatori di poker professionisti tengono d’occhio tutto e tutti. Anche se non stanno partecipando ad una mano, la guardano con attenzione assorbendo tutte le informazioni possibili.

Bluffare è un rischio. L’autocontrollo è la chiave. Quali sono le regole da eseguire per un buon bluff? Non c’è alcuna regola.

Avrà lui l’asso nella manica?


Gianmaria Sgritta, 3

Difficile da inquadrare, ma sembra eterno. Già consigliere nell’amministrazione Cariello, Sgritta comincia a scalpitare in questa nuova esperienza politica alla destra del primo cittadino.

«Formare le fila! Le picche davanti! Gli arcieri dietro!» urlò Gothmog, uno dei servitori dell’Oscuro Signore Sauron durante la Guerra dell’Anello alla fine della Terza Era.

Restiamo in attesa di capire quale dei personaggi del Signore degli anelli del leggendario Tolkien gli calzi di più a pennello.


Matteo Balestrieri, 4


Dopo l’esperienza con Cariello nella competizione elettorale, é Mario Conte ad averlo fatto sedere sugli scranni più importanti della città.

Ama la magia del Natale. E’ evidente. Si è infatti impegnato a portare un evento per i più piccini con la parata di pupazzi natalizi per le strade della città.

Natale si sa, è una festa di famiglia e di amicizia. Spalla a spalla con Ruocco e Maratea il trio aveva guadagnato il titolo di “Tre moschettieri” più per l’abilità nel buttar giù una quantità innumerevole di parole che per la capacità di sguainare la spada.

Non risultano al momento, infatti, battaglie degne di nota.


Cosimo Massa, 3

Dopo un anno e poco più di lavori nel consiglio comunale, l’unica notizia che è pervenuta della sua opera riguarda la Strada Statale 18 Tirrena Inferiore.

Insieme all’assessore Corsetto, Massa ha impiegato circa quattordici mesi per ottenere dall’Anas un po’ di manutenzione su quella strada.

La strada è quella giusta. Girare la chiave, cambiare marcia, spingere sull’acceleratore. Questi i buoni propositi per il 2023. Auguri!



Vito Maratea, 5.5

Le prende e le torna. A volte a caso, sparando nel mucchio. Ma non almeno non fa parte della tappezzeria.

E’ uno dei consiglieri più social. Spesso confonde la sua pagina facebook con quella del suo diario segreto. Che tenerezza.

La prima parola che viene in mente pensando a Vito Maratea è ‘zorfatore. Istigatore ne è la traduzione italiana, ma non rende bene l’idea.

Nella crisi che la maggioranza sta affrontando lui sta utilizzando una strategia degna delle grandi battaglie greche: un colpo al cerchio e uno alla botte.

Come Ruocco, Vito Maratea ha mostrato una grande sensibilità rispetto alle tematiche giovanili e cerca di farsi strada provando a dribblare vecchie volpi.

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