UN CORO DI VOCI PER RACCONTARE LA SOFFERENZA DELL’ ADDIO. DAL CONCORSO LETTERARIO DELL’ASSOCIAZIONE “NOI AMICI DELL’HOSPICE E DELL’OSPEDALE DI EBOLI” NASCE L’ANTOLOGIA “LE PAROLE CHE NON HO DETTO”

Quante cose avremmo voluto dire l’attimo prima di un addio? Eppure, troppo spesso, le parole rimangono incastrate nella faringe e non c’è verso di farle uscire. Le parole non dette, infatti, fanno più rumore di un temporale. Da oggi negli store Feltrinelli di tutta Italia e nelle piattaforme lafeltrinelli.it, su ISBN.it e prestissimo anche su Amazon sarà possibile acquistare il libro “Le parole che non ho detto” una antologia di racconti e poesie degli autori che hanno partecipato, da molte regioni d’Italia, al concorso letterario indetto dall’Associazione “Noi amici dell’Hospice e dell’Ospedale di Eboli”.

Il libro custodisce un coro di voci che racconta, in maniera del tutto soggettiva, il dramma della malattia vissuta sulla propria pelle o su quella di un proprio familiare. Le parole curano, alleviano e rendono un po’ meno insopportabile il dolore, ma soprattutto, l’esperienza condivisa attraverso la narrazione, può aiutare chi scrive, chi legge e chi in questo momento si trova ad affrontare la medesima sofferenza. La soggettività si trasforma dunque in un sentimento universale con la presa di coscienza che nulla, più di una esperienza condivisa, possa alleviare e consolare chi scrive quanto chi legge.

Il libro è dedicato a Rosanna Paradiso, roccia e vulcano della nostra associazione che è venuta a mancare nel 2019. Amava i libri e la lettura, prestava servizio presso la Biblioteca comunale di Eboli, come dipendente dell’Ente, e accoglieva con un sorriso e consigli di lettura tutti coloro che si affacciavano allo storico portone di San Francesco.

«Per noi oggi si realizza un sogno durato ben più di quasi due anni. Avevamo immaginato molte volte di lanciarci in una impresa simile, ma abbiamo sempre desistito perché presi da tutto ciò che accadeva intorno a noi. Curare, Alleviare, Confortare. Questo fa la nostra associazione – ha spiegato Armando De martino, medico palliativista e presidente dell’Associazione-. La perdita di Rosanna ci ha spinto in questa avventura, nella quale ci siamo buttati a capofitto. E’ come se ci avesse preso per mano in questi lunghi mesi di lavoro, resi più aspri dalla pandemia, per portarci dove era necessario arrivare: oltre le cose e faccende urgenti all’ordine del giorno, per approdare in una dimensione ben più ampia e ben più urgente».

«In sintonia con gli autori, distanti nello spazio e pure nel tempo, attraverso la scrittura, abbiamo definito i contorni di un luogo tangibile entro cui trovarci e ritrovarci in una parola, in uno stato d’animo, in una virgola e spesso anche in un punto- ha spiegato Laura Naimoli che ha curato l’antologia-.  Da oggi il nostro sogno oggi è una realtà che possiamo toccare tutte le volte che vogliamo perché è proprio lì, sul comodino».

Il concorso, diviso in narrativa breve, lunga e poesie, è stato vinto dagli autori: Giovanna Fumagalli, per la sezione racconti lunghi; Gabriele Andreani, per la sezione racconti brevi; Stefano Peressini e Floredana De Felicibus con un ex aequo, hanno vinto il premio della sezione poesia.

Nell’antologia ci sono gli elaborati di tutti gli autori che hanno partecipato e che ringraziamo di vero cuore per averci affidato storie ed esperienze di dolore, di vita e di speranza: Andrea Negro, Nicolina Ros, Giulia Castelli, Maurizio Asquini, Vincenzo Corsi, Lisa Brondi, Gioanas Antonella Macario, Annalisa Nucara, Fausto Bolinesi, Mariangela Maretti, Davide Schiavon, Luca Notarianni, Lucia Bossi, Lucia Lo Bianco, Lia Grisolia, Annalisa Paradiso, Eugenio Piccirillo, Nicola Ricciardi, Mario Pizzolon, Mario Ferrera, Giulio Rocco, Filippo Favia, Arianna Donola, Monica Boccia.

Ma il nostro grazie più grande alla professoressa Gabriella Pastorino, alla giornalista Carmen Autuori, all’editore Giuseppe Avigliano per esserci stati accanto con il loro prezioso contributo.

In copertina, così come in ogni pagina del libro, la nostra Rosanna. Ringraziamo Antonio Paradiso, per averci concesso il privilegio di poterla ricordare e di poterla portare con noi, per sempre.

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