Area Pip, Impianto rifiuti: stop alla Sarim e alla Regione

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale concede la richiesta di sospensiva avanzata dagli imprenditori dell’area Pip: il nuovo impianto rifiuti della Sarim, autorizzato dalla Regione Campania non si farà, almeno non per ora. Lo avevano annunciato in maniera chiara e così hanno fatto. «Ci rivolgeremo al Consiglio di Stato e faremo valere le nostre ragioni in qualunque sede». Le aziende Motta S.p.A., Di Canto S.p.A., Napolitrans S.r.l., Caseificio Tre Stelle S.r.l., A.G. Real Estate S.r.l., Sorrento Sapori e Tradizioni S.r.l., Mirra & Co. di Ivan e Simone Mirra & C. S.a.s., coadiuvate dal manager Roberto Pansa e rappresentate dall’avvocato Marcello Fortunato, hanno ottenuto una prima significativa vittoria. Certo, è solo la prima battaglia.

Roberto Pansa

La vicenda esplose lo scorso aprile quando nessun rappresentante del comune di Eboli si presentò alla conferenza dei servizi indetta dalla Regione Campania proprio per discutere della richiesta avanzata dalla Sarim, la ditta che si occupa della gestione urbana dei rifiuti ovvero, la realizzazione di uno stabilimento su un’area di circa 10mila metri quadri, per trattare rifiuti non pericolosi. L’assenza del Comune di Eboli venne valutata come silenzio assenso nonostante il parere sfavorevole espresso dallo stesso Ente.

Al di là delle polemiche politiche che scossero tutte le opposizioni, gli imprenditori dell’area Pip furono molto chiari nell’esprimere preoccupazione per le loro imprese che di lì a poco si sarebbero potute trovare circondati da immondizia. Preoccupazione venne espressa dai cittadini e da numerose associazioni ambientaliste. Dopo un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale che diede ragione alla Sarim, gli imprenditori hanno investito della questione il Consiglio di Stato che ha deciso per la sospensiva.
Imprenditori vs Immondizia :1-0.

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