Bretella Eboli – Agropoli: la politica gioca a Pac- Man

Di Laura Naimoli

La politica non assolve alle sue funzioni. Di questo ne abbiamo la certezza. Non è un fatto locale, ma nazionale. Per la Piana del Sele sembra non esserci pace. Nel corso degli anni che verranno assisteremo a notevoli cambiamenti che però poco hanno a che fare con quel “cambiamento” urlato dagli aspiranti amministratori di turno. Nulla hanno a che fare con quel cambiamento chiesto e bramato dai cittadini.

Ieri, durante la commissione, chiesta con urgenza dal consigliere Cosimo Pio Di Benedetto, l’ingegnere del comune di Eboli, Gaetano Cerruti, ha presentato il progetto ai componenti del consiglio comunale. Immagine dopo immagine, sindaco, assessori e consiglieri hanno preso, probabilmente, coscienza della scelleratezza di una infrastruttura che macinerà, sotto le ruspe e il cemento, chilometri e chilometri di territorio.

Solo ad Eboli, verranno espropriate trecentodiciassette aziende agricole. No, per fortuna, non ci sono nel mezzo abitazioni private. A quelle penserà l’alta velocità, liquidando la faccenda con un buon ristoro. Eboli e Battipaglia saranno zone di transito, veloce. Questo significa che tutto il sistema di cui vivono tutte le piccole realtà economiche, come i caseifici e le aziende agricole, quelle che resteranno s’intende, verranno fagocitate dalla politica. La politica che gioca a Pac – Mac, il videogioco giapponese nato negli anni ’80.

La bretella partirà dal cimitero di Eboli procedendo parallelamente alla Starda provinciale 30, fino al mare. Il tempo dell’arrivo previsto sulla costa agropolese è lo stesso di un battito di ciglia. Devono aver fatto la stessa faccia che fece l’ambasciatore tedesco Otto Abetz davanti al dipinto di Picasso Guenica.

«E’ proprio butto. L’avete fatto voi?» – chiese Abetz. «No, voi. L’avete fatto voi» – rispose Picasso.

Dev’essere andata così. Maggioranza e opposizione sono infatti concordi nel sostenere l’idea che si tratti di uno sfregio che nessuno merita. Nessuno. Ma la politica fa il suo corso e non mancano accuse e difese, dita puntate e speranze di poter bloccare qualcosa che è già avanti nel suo iter.

«Prima votano Alfieri e ora sono costretti ad implorarlo di fermare questo scempio» – sottolinea Cardiello.

«Dall’ esame del tracciato è chiaro che quest’opera è deleteria per il nostro territorio» – rincara la dose Di Benedetto.

«Con Alfieri abbiamo discusso di questioni provinciali come le strade e come le scuole. Gli avevamo detto di essere contrari alla bretella» – difende la sua maggioranza, pasquale Ruocco.

Il tentativo della politica locale è quello di spingere affinché si adegui e si velocizzi la Sp30.

E i cittadini cosa faranno? Vedremo le barricate o anche questa volta sceglieranno di fare come le stelle … staranno a guardare?

Cosimo Pio Di Benedetto
Damiano Cardiello
Pasquale Ruocco

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