«Democrazia fa rima con idiozia». Alfieri ha ragione

Di Laura Naimoli

Si grida allo scandalo da Agropoli in su, in giù e per tutto il circondario, dal Manzanarre al Reno. E’ bastato proferire la parola democrazia accanto a idiozia per far svegliare pure i morti. Da sinistra a destra, passando per il centro, tutti a puntare dritto, arco e frecce alla mano, sul presidente della provincia di Salerno e sindaco di Capaccio, Franco Alfieri.

Alfieri questa mattina, infatti, presenziando al dibattito pubblico sulla bretella Anas che collegherà l’A2 del Mediterraneo con la Strada Statale 18, si è alterato parecchio davanti ad alcuni contestatori della prima fila. Ha perso il senno al suono dei fischi. Ha perso il fiato al rumore delle contestazioni. Poi l’ha ripreso, facendola fuori dal vaso.

«Come osa parlare così della democrazia? Le lotte dei nostri nonni. Le nostre conquiste. Il suffragio universale». E ancora: «Una vecchia bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù. Capitani coraggiosi. Furbi contrabbandieri macedoni. Gesuiti euclidei, vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming». E un’altra miriade di ovvietà costellata da un firmamento di frasi fatte di dubbia nobiltà.

La verità questa volta non sta nel mezzo. Alfieri non mente, non questa volta. Ci sono prove schiaccianti che ciò che sostiene corrisponde al vero, sebbene questa verità sia stata solo il frutto di una mala gestione del suo self control. E, viva Dio. E fanculo al political corret.

Da mezzo secolo, se non più siamo governati da perfetti idioti, e sulle poltrone ce li abbiamo messi noi, con il nostro voto e la nostra democrazia. Idioti pure noi.

Diciamolo come ha fatto oggi Alfieri, fuori dai denti, qual è la verità. E’ morta. La democrazia è morta, molto tempo fa. E’ morta sepolta sotto le fritture di pesce, nei pronto soccorso affollati con le barelle piene di formiche. E’ morta nelle discariche, in mezzo alla munnezza. E’ morta per terra, sotto le bombe di Cherson, di Bagdad e del Sudan. Muore tutti i giorni per mare, mentre le madri piangono i figli annegati. Muore davanti a chi vota con la cinquanta euro in mano e pure davanti a chi mette una croce su un foglio per una misera poltrona in dissesto o per un lavoro in fabbrica di 10 ore per cinquecento euro al mese.

E diciamolo che la nostra è la democrazia degli idioti, di chi vota per il contentino: come due fossi appianati su una delle strade provinciali di qualsiasi provincia.

La verità l’ha detta Alfieri. Lui lo sa che è li solo perché gli idioti glielo hanno consentito. Esattamente come è stato consentito a tutti gli altri.

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